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I post taggati con "abbronzatura"

Pressione, la cura del sole e delle lampade a raggi UV

L'abbronzatura fa bene, gli esperti: "Raggi Uv contro infarti e ictus"

Finora gli esperti sembravano essere di diverso avviso. E infatti nonhanno mai lesinato in consigli e allarmisti. Ma a ribaltare concezioni chesembravano sedimentate ci ha provato un coraggioso studioso scozzere, Richard Weller. Il quale è convinto che l’esposizione al sole faccia piùbene che male. Come ha preannunciato la Bbc – la ricerca completasarà presentata domani alla conferenza “International Investigative Dermatology” di Edimburgo – il dermatologo è persino convinto che ibenefici offerti dalla tintarella superino di gran lunga il rischio di tumoridella pelle legato a una cattiva e prolungata esposizione.
Una tesi certamente provocatoria, ma corroborata da un approfonditostudio. Secondo il professor Weller e il suo staff dell'università diEdimburgo, i raggi UV infatti riducono la pressione del sangue e quindi ilrischio di infarto e ictus. Di questo lui e la sua equipe se ne sarebberoaccorti a conclusione di un trial che ha coinvolto 24 volontari. I quali sonostati oggetto di esposizione a lampade abbronzanti mentre la loropressione sanguigna era monitorata in tutto l’arco della giornata.
Per la precisione, in un primo esperimento i partecipanti si sonopropriamente abbronzati con le lampade, nel secondo le lampadesparavano solo calore ma non raggi UV. Risultato? In questo modo si èvisto che, già dopo un'ora, l'esposizione ai raggi UV (gli stessi del sole)abbassa la pressione del sangue in modo considerevole. Il solo caloredelle lampade non sortiva alcun effetto benefico. I raggi UV attivano laproduzione di un cosiddetto composto salva-cuore, l'ossido di azoto, cheinfatti ha il potere di abbassare la pressione del sangue.

Pubblicato anche su:
http://www.farmacia.it/index.php/news/articolo/10/11364
http://www.ogginotizie.it/241131-la-039-abbronzatura-fa-bene-gli-esperti-aquot-raggi-uv-contro-infarti-e-ictusaquot/#.UYtUIrUqyrs

Dal sole benefici salute superano rischi

 

Studio, esposizione a raggi UV potrebbe ridurre infarti e ictus

(ANSA) - ROMA, 8 MAG - I benefici dell'esposizione al sole superano il rischio di tumori della pelle per una cattiva esposizione: e' la provocatoria idea che emerge da uno studio scozzese reso noto dalla Bbc. Condotto dal dermatologo Richard Weller dell'universita' di Edimburgo, lo studio ha coinvolto 24 volontari sottoposti a lampade abbronzanti. La ricerca rivela che i raggi UV riducono la pressione del sangue e il rischio di infarto e ictus, attivando la produzione di un composto 'salva-cuore', l'ossido di azoto.

Luce solare riduce il rischio di cancro al seno

Scienziati svedesi confermano i risultati di uno studio francese

(lifePR) (VeldhovenBuone notizie per gli amanti del sole! La primavera è finalmente arrivata in vaste aree d'Europa - e quando il sole splende, si può godere dei primi raggi senza la coscienza sporca. E chi è a corto di tempo durante il giorno per godersi il sole primaverile può tranquillamente ricaricare i suoi livelli di vitamina D nei solarium. Nel corso degli ultimi anni, sempre più studi hanno valutato più da vicino i legami tra la luce del sole e il rischio di cancro. Il più recente di questi studi è stata effettuata da un gruppo di scienziati con il Prof. Elisabete Weiderpass presso il Karolinska Institut di Svezia. In questo studio, i ricercatori hanno osservato 49.261 donne di età compresa tra 30 e 49 per un periodo di 15 anni a partire dal 1991/92 . I loro risultati mostrano che il rischio di cancro al seno nelle donne che hanno usato lettini solari è stato ridotto del 44%Così, gli scienziati svedesi hanno confermato il risultato di un analogo studio francese di 10.000 donne che hanno mostrato una riduzione del 43% del rischio di cancro al seno. Lo studio non ha potuto stabilire alcuna associazione tra l'esposizione al sole cumulativa (durante le vacanze e nel solarium) tra di età compresa tra 10 e 39 e di rischio globale del cancro. Tuttavia, prendere il sole per una sola settimana all'anno aveva un'associazione inversa con il rischio complessivo di cancro del 30% rispetto alle donne che non hanno mai preso una vacanza al sole. "Questo studio dimostra che la luce UV ha un effetto positivo sul rischio complessivo del cancro ", spiega Ad Brand del Sunlight Research Forum (SRF). "E 'anche interessante notare che l'uso dei solarium conduce evidentemente ad un ridotto rischio di cancro al seno, quindi invitiamo le donne a  sottoporsi a ricevere una moderata esposizione ai raggi solari rimanendo molto attenti ad evitare le scottature.». Fonti: 1) Studio prospettico di esposizione ai raggi UV e incidenza del cancro tra le donne svedesi Ling Yang, Marit B. Veierød, Sven Sandin, Hans-Olov Adami, e Elisabete Weiderpass - Dipartimento di Medicina Epidemiologia e Biostatistica, Karolinska Institutet, Stoccolma, Svezia, 25 Marzo 2013 Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro DOI: 10.1158/1055-9965.EPI-11-0071 2) Gli effetti congiunti di dieta di vitamina D e di esposizione al sole sul rischio di cancro al seno: Risultati dal francese E3N Cohort Pierre Engel, Guy Fagherazzi, Sylvie Mesrine, et al. 2011; 20:187-198. Published Online First 2 dicembre, 2010.Cancer Epidemiology Biomarkers Prev 

fonte in lingua originale:

http://www.lifepr.de/pressemitteilung/sunlight-research-forum/Sunlight-reduces-risk-of-breast-cancer/boxid/406054

Sam Shuster, professore in dermatologia, spiega perché non rinunciare all'abbronzatura

Sam Shuster, professore emerito in dermatologia all’Università Newcastle

(GB) risponde alla giornalista Kira Cochrane che il 7.7.2010 ha scritto sulla testata ingleseGuardian.co.uk uno degli ormai triti e ritriti articoli negativi su sole, abbronzatura e lettini abbronzanti. Nell'articolo lei si chiede come mai gli inglesi non riescano a rinunciare alla tintarella...

Ecco la sua risposta:

Non lasciare che l'infondata paura per il melanoma ti allontani dal sole.

Ci sono molte buone ragioni per le quali non rinunceremo e non dovremmo rinunciare alla tintarella. La giornalista Kira Cochrane (7.7.2010 guardian.co.uk) si chiede perché non possiamo rinunciare alla tintarella. La risposta è semplice: non siamo convinti che i presunti danni siano maggiori dei benefici e non ci piace la campagna prepotente che semina paura contro l'esposizione al sole. Le statistiche sul cancro alla pelle hanno la tendenza a spaventare e non a educare. Quasi tutti gli 84.000 "cancri" della pelle che compaiono ogni anno sono di fatto benigni, non danno metastasi né uccidono; il loro nome “cancerogeno” è uno (storico) termine improprio. Certo, l'esposizione al sole incrementa le rughe del viso come del resto il fumo, ma "l'orco", nel gioco della paura è il melanoma, perché quello vero è spietato. Come riporta l’articolo la “UK Cancer Research” in Gran Bretagna dichiara che l'incidenza del melanoma maligno è "quadruplicata in Gran Bretagna negli ultimi 30 anni". Ma se fosse così avremmo visto interi carichi di bare. Invece non è stato così e in un ampio studio pubblicato recentemente (British Journal of Dermatology, 2009), i miei colleghi ed io abbiamo dimostrato che la ragione per cui la mortalità non era aumentata di pari passo con le incidenze era che i tumori rilevati erano in realtà benigni; non si trattava realmente di melanomi maligni. La nostra spiegazione sulla falsa epidemia di melanomi è "la tendenza diagnostica che classifica le lesioni benigne sotto la voce... melanoma"; una diagnosi sbagliata "spinta dalla medicina preventiva/difensiva, una risposta che non sorprende, dovuta alla sua commercializzazione." La ri-categorizzazione della IARC (Agenzia Internazionale Ricerca sul Cancro) che la Cochrane cita, che attribuisce ai lettini solari “lo stesso alto rischio… delle sigarette e dell’amianto” è assurdo. Questo campo è un caos di conclusioni contraddittorie e l’affermazione che i giovani siano sottoposti a rischio in modo particolare, di cui parla ripetutamente l’articolo, ormai è smentito. Ma obbiettivamente, poiché oggi sappiamo che la maggiore incidenza è invalidata dalla errata classificazione come maligne, di malattie invece benigne; finché la diagnosi non migliorerà soltanto gli studi sulla mortalità per melanoma sono attendibili, e i pochi studi compiuti dimostrano che la mortalità per melanoma in realtà, di fatto diminuisce con l'esposizione agli UV! L'infelice correlazione tra il melanoma ed eccessiva esposizione ai raggi UV ha visto correre i fobici del sole a proteggersi, pensando, come riporta l’articolo, che una sola scottatura "potrebbe sviluppare un melanoma". Ma non è così: diversamente dai tumori benigni che sono causati dai raggi UV, i melanomi non sono prevalenti su una pelle che è stata esposta al sole. Ci sono motivazioni legate al buon senso per evitare le scottature e per usare le creme solari – ma non per prevenire il melanoma, per il quale, come è stato dimostrato, si sono rivelate inefficaci. La Cochrane si chiede come mai "associamo ancora la pelle abbronzata con la buona salute" ma le buone ragioni sono molte. Benché gli impieghi medici che sono valsi a Niels Ryberg Finsen il premio Nobel siano oggi sorpassati, esistono utilizzi moderni e innovativi nell’ambito della fotochemioterapia, dermatologia e psichiatria. L'immagine che abbiamo di noi stessi migliora concretamente con l'abbronzatura e impareremo molto dalla comprensione dei meccanismi di questo benessere. I raggi UV avviano la sintesi della vitamina D, essenziale per le nostre ossa, e la promozione delle creme solari ha causato problemi. Questo ha un profondo effetto sul nostro sistema immunitario. Stranamente, la falsa scienza dell'epidemiologia descrittiva, la stessa che creò il mito del melanoma, ora afferma che gli UV diminuiscono l'incidenza di molti cancri interni e del melanoma, facendo prevalere quindi gli effetti positivi. Piante e animali devono la loro esistenza al sole e non sorprende che abbiano imparato a trasformarlo e a usarlo. Ecco perché non possiamo fare a meno della nostra tintarella e soprattutto perché non dovremmo farne a meno.


PDF della risposta di Sam Shuster tradotta in italiano.

Risposta originale di Sam Shuster in inglese.

Articolo di Kira Cochrane in inglese. 

Fonte della notizia ilsole.ch

Video intervista in italiano al Dr.Holick

Videointervista(in italiano) al Dr.Holick, il maggior specialista al mondo sulla vitamina D (6-2009)



Michael Holick, professore di medicina, fisiologia e biofisica, direttore del Centro di Ricerca di Medicina e della “Clinica per la Salute delle Ossa” al Boston University Medical Center, autore del libro “The UV Advantage” e del più recente "The Vitamin D Solution"
I suoi siti web:

www.vitamindhealth.org
www.DrHolick.com

Il New York Times ha scritto di lui:

LA GENTE DOVREBBE AVERE L'OPPORTUNITÀ DI SFRUTTARE LE INTUIZIONI DEL DOTT. HOLICK SENZA ULTERIORE RITARDO