Il calcipotriolo limita la risposta fibrotica
Per ridurre la fibrosi epatica potrebbe essere utile una forma sintetica di vitamina D, il calcipotriolo. A dirlo è una ricerca del Salk Institute for Biological Studies pubblicata sulla rivista Cell. Secondo i risultati dell'analisi effettuata su modello murino, la sostanza, già approvata per il trattamento della psoriasi, avrebbe come effetto la disattivazione dell'interruttore che attiva la risposta fibrotica nelle cellule epatiche.
Ronald Evans, primo autore della ricerca, spiega: “Poiché attualmente non esistono farmaci efficaci per la fibrosi epatica, riteniamo che i nostri risultati aprano nuove prospettive di trattamento". Gli scienziati si sono concentrati sull'attività delle cellule stellate epatiche che producono proteine fibrotiche nel tentativo di riparare un danno o una ferita nel fegato. Si tratta di un processo che consente l'espansione della fibrosi localizzata e portare e portare anche alla cirrosi, ad un aumento del rischio di cancro al fegato e alla necessità di un trapianto nei casi più gravi.
Stando ai dati emersi, il calcipotriolo riuscirebbe a frenare l'espansione della fibrosi, disattivando gli interruttori molecolari che la alimentano.
Fonte:
http://www.italiasalute.it/1261/Vitamina-D-contro-fibrosi-epatica.html