Da tempo sono noti gli effetti della vitamina D sulla salute ed è dimostrato come essa abbia un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel trattamento dell’osteoporosi postmenopausale e senile e sia presupposto indispensabile a qualsiasi trattamento farmacologico legato a tali patologie. La vitamina D oltre ad essere essenziale per una corretta mineralizzazione delle ossa e dei denti e per il rimodellamento osseo, intervenendo nella regolazione del metabolismo del calcio e del fosforo e regolandone l'assorbimento intestinale, è anche in grado di stimolare la produzione di proteine muscolari e di favorire il trasporto del calcio, elemento essenziale nella contrazione muscolare. Studi condotti su persone anziane hanno dimostrato che la supplementazione vitaminica D è in grado non solo di ridurre il rischio di caduta e il conseguente rischio di frattura ma di determinare anche un miglioramento dell’equilibrio della forza muscolare, del tono posturale e della mobilità funzionale.
Recenti scoperte allargano inoltre il contributo di questa vitamina a molti altri tessuti ed apparati e dimostrano che la sua carenza causa l’insorgenza o l’aggravarsi di molte patologie.
Si è notato infatti come essa agisca sull’ipertensione abbassando la frequenza del ritmo cardiaco; diminuisca le riacutizzazioni dell’asma e l’insorgere di raffreddori o influenze.
La vitamina D sembra inoltre contrastare la comparsa di malattie autoimmuni come il diabete e l’insorgenza di alcune patologie cutanee quali la psoriasi e la dermatite atopica. Numerosi studi hanno dimostrato come tale vitamina abbia un ruolo sostanziale nella regolazione della crescita e differenziazione cellulare e osservazioni epidemiologiche avrebbero rilevato che le persone maggiormente esposte alla carenza di vitamina D hanno anche una maggiore predisposizione a sviluppare alcune neoplasie come il carcinoma del colon, prostata e seno. Infine essa sembra agire anche sugli organi visivi: la sua carenza porta ad affaticamento del contorno occhi.
La vitamina D in realtà è un gruppo di pro-ormoni liposolubili ( ossia che si sciolgono nei grassi) costituito da 5 diverse vitamine, definite: D1, D2, D3, D4 e D5. Le due più importanti sono la vitamina D2 (ergocalciferolo) e la vitamina D3 (colecalciferolo), che presentano attività biologica molto simile. Il colecalciferolo (D3) deriva dal colesterolo ed è sintetizzato negli organismi animali, mentre l'ergocalciferolo (D2) è di provenienza vegetale.
La vitamina D è nota anche come “Vitamina del Sole” perché è grazie al sole che il nostro corpo, attraverso la pelle, è in grado di sintetizzarla. Circa l’80% di vitamina D che utilizziamo viene infatti sintetizzata a livello cutaneo; è quindi raccomandabile una adeguata esposizione al sole, soprattutto per gli anziani.
L’esposizione solare necessaria per garantire livelli adeguati di vitamina D varia a seconda della latitudine, della stagione e dell’ora del giorno in cui ci espone. Generalmente per un’adeguata produzione di vitamina D bisognerebbe esporsi per 15-20 minuti al giorno, per almeno 4 giorni alla settimana, possibilmente scoprendo braccia, viso e gambe. Da ricordare che le creme solari bloccano gran parte delle radiazioni utili alla sua formazione.
Per quanto riguarda la sua assunzione con la dieta, gli alimenti più ricchi di questa vitamina sono il fegato, gli oli di pesce e alcuni pesci marini (aringa, salmone, sardina); quantità minori si ritrovano nelle uova, nel burro e nel latte.
In seguito a richiesta il gruppo di esperti scientifici dell'EFSA sui prodotti dietetici, l'alimentazione e le allergie (NDA) ha recentemente valutato la fondatezza scientifica relativa ai benefici della vitamina D e il suo contributo al normale sviluppo di lattanti e bambini. Tale gruppo di esperti ritiene che il ruolo della vitamina D per lo sviluppo delle ossa e la mineralizzazione dei denti si applica a tutte le età, compresi i neonati e i bambini piccoli (dalla nascita ai tre anni). Quindi l’esposizione al sole è importante a tutte le età, ovviamente con moderazione.
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